Riserve di petrolio mondiali: classifica dei Paesi.
In questo articolo analizzeremo le riserve di petrolio:
- Come sono classificate (riserve provate, probabili, possibili)
- Classifica delle riserve petrolifere dei 76 Paesi produttori
- Riserve di petrolio in Italia
- Andamento storico delle riserve di petrolio mondiali
- Distribuzione geografica delle riserve
Classificazione delle riserve: provate, probabili, possibili
Il petrolio (qui il prezzo petrolio in tempo reale) è una fonte di energia che riveste una importante funzione nella nostra era. Da molti anni si discute di un probabile arrivo del picco del petrolio che porterà ad una progressiva diminuzione del greggio estratto ogni anno. Tuttavia fino ad oggi, grazie all’avanzamento della tecnologia estrattiva e alla scoperta di nuovi giacimenti, questo picco è spostato continuamente in avanti nel tempo permettendo di continuare ad utilizzare questa fonte energetica. Infatti nel 2015 la produzione di petrolio ha continuato a salire raggiungendo il suo massimo con una media di 91,67 milioni di barili al giorno (Fonte BP).
Le riserve petrolifere “provate” dei Paesi mondiali sono elaborate e pubblicate ogni anno da numerose organizzazioni. Secondo la SPE (Society Petroleum Engineers) le riserve commerciali si possono classificare in base alla loro probabilità di estrazione: provate, probabili e possibili.
Le riserve provate hanno almeno il 90% di possibilità che le stime effettuate siano esatte ed il petrolio recuperato sarà maggiore o uguale alla stima di partenza per la viabilità commerciale del progetto di estrazione. Le risorse non provate si differenziano invece in riserve probabili le quali hanno il 50% di probabilità e le riserve possibili che hanno solo il 10% di probabilità che la stima venga raggiunta.
Classifica delle riserve petrolifere dei 76 Paesi produttori
Nella tabella in basso sono indicati i primi 76 Paesi per riserve provate di petrolio secondo i rapporti presentati da 3 fonti che andremo ad elencare e che saranno utilizzate anche per le analisi successive:
- OPEC: l’organizzazione che comprende 14 Paesi membri esportatori di petrolio non considera, a differenza di altre fonti, le sabbie bituminose del Canada come riserve petrolifere da considerare nei loro studi. Fonte: OPEC – Annual Statistical Bullettin (2016)
- British Petroleum (BP): a partire dal 1951 BP ha prodotto delle statistiche annuali sullo stato attuale e i prospetti futuri del mercato del petrolio e ad oggi rappresenta una delle fonti di informazione più autorevoli nel settore. Fonte: BP – Statistical Review of World Energy (June 2016)
- US Energy Information Administration (EIA): l’agenzia del settore energetico statunitense studia il settore energetico dei singoli Paesi. Fonte: EIA (US Energy Information Administration) – Crude Oil Proved Reserves (2016), U.S. data (2015)
Esiste anche al International Energy Agency (IEA) che comprende 29 Paesi membri appartenenti all’OCSE ma che tuttavia non comprende nessun Paese dell’OPEC. L’IEA è stata esclusa dallo studio per non avere dati accessibili sufficientemente aggiornati riguardo alle riserve petrolifere dei Paesi produttori di petrolio.
La tabella illustra la classifica mondiale delle riserve petrolifere dei primi 76 Paesi secondo i dati forniti dalle 3 fonti sopraccitate. Tutti i dati sono espressi in miliardi di barili.
Paese | OPEC | BP | EIA |
---|---|---|---|
![]() | 300.9 | 300.9 | 300.0 |
![]() | 266.4 | 266.6 | 269.0 |
![]() | 4.1 | 172.2 | 171.0 |
![]() | 158.4 | 157.8 | 158.0 |
![]() | 142.5 | 143.1 | 143.0 |
![]() | 101.5 | 101.5 | 104.0 |
![]() | 97.8 | 97.8 | 98.0 |
![]() | 80.0 | 102.4 | 80.0 |
![]() | 48.3 | 48.4 | 48.0 |
![]() | 36.4 | 55.0 | 40.0 |
![]() | 37.1 | 37.1 | 37.0 |
![]() | 30.0 | 30.0 | 30.0 |
![]() | 25.2 | 25.7 | 25.0 |
![]() | 25.1 | 18.5 | 25.0 |
![]() | 16.2 | 13.0 | 16.0 |
![]() | 12.2 | 12.2 | 12.0 |
![]() | 9.7 | 10.8 | 9.7 |
![]() | 9.5 | 12.7 | 8.4 |
![]() | 8.3 | 8.0 | 8.3 |
![]() | 7.0 | 7.0 | 7.0 |
![]() | 5.7 | 5.7 | 5.7 |
![]() | 5.1 | 8.0 | 5.1 |
![]() | 5.3 | 5.3 | 5.3 |
![]() | 5.0 | 5.0 | 5.0 |
![]() | 4.4 | 3.5 | 4.4 |
![]() | 4.4 | 4.4 | 4.4 |
![]() | 3.7 | 3.6 | 3.6 |
![]() | 3.2 | 3.6 | 3.7 |
![]() | 3.0 | 3.0 | |
![]() | 2.7 | 2.8 | 2.8 |
![]() | 2.5 | 2.5 | 2.5 |
![]() | 2.5 | ||
![]() | 2.3 | 2.3 | 2.3 |
![]() | 2.4 | 2.4 | 2.4 |
![]() | 2.0 | 2.0 | 2.0 |
![]() | 1.6 | 1.6 | |
![]() | 1.5 | 1.5 | |
![]() | 4.0 | 4.0 | 1.2 |
![]() | 1.1 | 1.1 | 1.1 |
![]() | 1.1 | 1.1 | |
![]() | 1.4 | 0.7 | |
![]() | 0.7 | 0.7 | |
![]() | 0.7 | ||
![]() | 0.5 | 0.6 | 0.6 |
![]() | 0.6 | 0.6 | |
![]() | 0.6 | 0.6 | 0.6 |
![]() | 0.6 | 0.6 | 0.6 |
![]() | 0.6 | 0.6 | |
![]() | 0.4 | 0.4 | |
![]() | 0.4 | 0.4 | |
![]() | 0.4 | 0.4 | |
![]() | 0.4 | ||
![]() | 0.3 | ||
![]() | 0.2 | ||
![]() | 0.2 | ||
![]() | 0.2 | 0.2 | |
![]() | 0.2 | ||
![]() | 0.2 | ||
![]() | 0.2 | ||
![]() | 0.2 | ||
![]() | 0.2 | ||
![]() | 0.2 | ||
![]() | 0.1 | ||
![]() | 0.1 | ||
![]() | 0.1 | ||
![]() | 0.1 | ||
![]() | 0.1 | ||
![]() | 0.1 | ||
![]() | 0.1 | ||
![]() | 0.1 | ||
![]() | 0.1 | ||
![]() | 0.1 | ||
![]() | 0.1 | ||
![]() | 0.1 | ||
![]() | 0.1 | ||
![]() | 0.1 |
* L’OPEC non calcola le sabbie bituminose del Canada come riserve petrolifere.
Grazie alla riserva petrolifera nella cintura dell’Orinoco, il Venezuela è saldamente in testa alla classifica precedendo di poco l’Arabia Saudita. Il terzo posto è per il Canada (se si considera le fonti EIA o BP) o dell’Iran (secondo l’OPEC) seguiti da Iraq e Kuwait. Questi Paesi sono gli unici ad avere oltre 100 miliardi di barili di riserve provate.
Riserve petrolifere in Italia
A differenza di quanto accade per le riserve auree, l’Italia non si posiziona altrettanto in alto in classifica nel settore petrolifero. Le riserve italiane sono di 616 milioni di barili di riserve petrolifere provate (Fonte: BP) che rappresentano appena lo 0,04% delle riserve presenti nel mondo. A fine 2015 l’Italia si posiziona così al 48° posto mondiale.
Nel rapporto annuale 2016 del Ministero dello Sviluppo Economico viene indicata l’esistenza in Italia di 81,5 milioni di tonnellate di riserve petrolifere certe nel sottosuolo italiano che equivalgono a 597 milioni di barili (1 toe = 7,33 boe). Il rapporto 2016 specifica anche che in Italia:
- Le riserve probabili sono pari a 89,8 milioni, mentre le riserve possibili equivalgono a 54,9 milioni di tonnellate.
- il 90% delle riserve certe si trovano sottoterra, il restante 10% nel sottosuolo marino.
- l’84% delle riserve certe si trova al Sud Italia e in particolare in Basilicata
- il 5,9% di trova in Sicilia mentre il Nord ed il Centro Italia hanno solo lo 0,4% delle riserve italiane.
Andamento delle riserve di petrolio
Le esplorazioni per trovare nuove risorse petrolifere hanno permesso la scoperta di giacimenti anno dopo anno. Nel 1980 erano conosciuti 683 miliardi di barili e sono cresciuti nel tempo fino al 1997 toccando i 1162 miliardi. Nel 1998 si è avuta una piccola flessione a cui è stato presto rimediato con l’aggiunta di nuovo petrolio non convenzionale canadese nel 1999, del petrolio extrapesante del Venezuela nella zona dell’Orinoco a partire dal 2006 e dello shale oil statunitense dal 2009.

Fig. 1 – Andamento storico delle riserve di petrolio nel mondo. Fonte: BP (2016)
Una seconda, impercettibile, flessione è stata invece registrata nel 2015 quando le riserve secondo lo studio summenzionato di British Petroleum sono passate da 1700 a 1697 miliardi di barili.
Distribuzione geografica delle riserve petrolifere mondiali
Il totale delle riserve di petrolio mondiali varia come abbiamo visto, a seconda della fonte, dai 1492 ai 1697 miliardi di barili in tutto il mondo. Anche la distribuzione geografica varia a seconda di chi espone i dati e sicuramente il conflitto di interesse tra esportatori ed importatori di petrolio non giova a far combaciare i dati. Nella Figura 1 è indicata la distribuzione geografica delle riserve petrolifere.

Fig. 1 – Riserve di petrolio mondiali – Distribuzione geografica
Non considerando le sabbie bituminose canadesi, l’OPEC colloca infatti l’America del Nord (senza il Messico che fa parte di Centrale e del Sud) come zona geografica più povera di petrolio con il 2,7% di riserve. BP invece include sia il Messico che le sabbie canadesi portando le riserve nordamericane al 14% nel 2015.
Il resto dei dati è pressoché omogeneo e costante tra gli studi. Entrambi certificano che circa la metà delle riserve di petrolio mondiali si trova nel Medio Oriente.
L’America Latina, grazie al Venezuela, può contare invece su un 20% delle riserve.
L’Europa continentale non arriva all’1% delle riserve mondiali di petrolio ed è da entrambi gli studi accorpata all’Eurasia che grazie soprattutto alla Russia può contare su circa il 10% delle riserve riconosciute nel mondo.
La Fig. 2 indica le riserve detenute dai Paesi produttori che appartengono all’OPEC le quali si aggirano sui 3/4 delle riserve mondiali.

Fig. 2 – Riserve petrolifere OPEC e non OPEC
Secondo le statistiche dell’OPEC esistono 1492 miliardi di barili di riserve petrolifere estraibili nel mondo.
I 14 Paesi membri dell’OPEC detengono 1211 miliardi di barili di riserve che corrispondono dal 71.37% (fonte: BP) all’81.16% (fonte: OPEC) delle riserve globali totali.
I membri dell’organizzazione petrolifera sono: Venezuela, Arabia Saudita, Iran, Iraq, Kuwait, Emirati Arabi Uniti, Libia, Nigeria, Qatar, Algeria, Angola, Ecuador, Indonesia e Gabon.
Maggiori informazioni: quotazione petrolio WTI e Brent in tempo reale